Di concetto gli omicidi sarebbero anche cruenti se solo non fossero lasciati quasi sempre al fuori campo con la spruzzatina di sangue sul muro. Che poi diventa il problema minore quando ti rendi conto che buona parte del film è uno showreel di spogliarelliste in azione su cui può indugiare un regista arrapatissimo che, non a caso, inserisce una pornostar tra le varie attrici. Il resto lo fanno (male) dialoghi e recitazione da telenovelas sudamericane intorno ad un risibile killer dalla maschera di gomma che alla fine riesce pure a scappare.
Per qualche motivo in Italia ci arriva come Body Hunter.