Don't Look Up

Don't Look Up ★★½

This review may contain spoilers. I can handle the truth.

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Con un prodotto lastricato di star hollywoodiane, Netflix sancisce la sua egemonia nel panorama cinematografico mondiale, da pochi giorni infatti nelle sale Don’t Look up, il nuovo film di Adam Mckay, ci racconta un’apocalisse dalle tinte satiriche e un pò ciniche che cela dietro una gran risata i malesseri del mondo moderno.
 
Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e Randall Mindy (Leonardo Di Caprio) sono due astronomi ricercatori dell’università del Michigan che si trovano a dover comunicare al mondo, da un giorno all’altro, l’imminente arrivo di una gigantesca cometa, intenzionata a spazzare via l’intera razza umana.
L’umanità sta per estinguersi eppure sembra non interessare a nessuno, neppure a quelli che potrebbero fare qualcosa per salvarla.
 
Don’t Look up è un film politico, che critica aspramente i valori che sorreggono la nostra società ed è forse uno dei manifesti di quella nuova cultura della salvaguardia di cui le nuove generazioni fanno parte, quelle che urlano nei programmi tv che moriremo tutti se nessuno farà qualcosa, mentre i grandi del mondo decidono algoritmicamente quando e come in relazione ai giorni in cui il loro capitale non perda valore; Già dal titolo, allora, McKay ci invita ad aprire gli occhi, staccarli dallo schermo del telefono e guardarci intorno, perché mentre nel mondo dilaga il virus dell’egoismo, del desiderio di potere e dell’effimera fama mediatica, impazza su Twitter l’hashtag #love.
Il film si muove con la frenesia tipica delle opere del regista, premio Oscar alla sceneggiatura per La grande scommessa, cospargendo la storia di momenti comici e surreali interpretati da un cast stellare che da alla pellicola un sapore da Blockbuster, non mancano d’altronde citazioni a grandi classici del genere come Dottor Stranamore e, ovviamente, Armageddon.
Adam McKay tira quindi le redini di questo spettacolo dell’inverosimile, raccontandoci una storia che ci fa ridere e riflettere e in qualche modo rispecchiare ed è forse proprio per questo che quando ci alziamo dalla poltrona del cinema speriamo che un momento del genere per noi non arrivi mai e siamo quasi tentati di googlare “cometa killer” senza poi necessariamente farlo, perché tiriamo un sospiro e pensiamo che va tutto bene, va tutto bene almeno fino ad oggi.

Mi ha convinta? Non troppo purtroppo. I temi sono forti, il messaggio anche, peccato che nel complesso sono uscita dalla sala pensando di aver visto un bel film, ma non un grande film.

Timothèe Chalamet sventolato al vento in quanto stra superpagata, ha una parte veramente microscopica e quasi insignificante.

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