Algumas pessoas vieram me pedir recomendações de comédias italianas nos últimos dias.
Acabei fazendo esta lista, com filmes que já assisti e filmes que quero assistir - nos dois casos, filmes que recomendo. Para mim inclusive.
O comum é considerar que o gênero começa realmente com I soliti ignoti e termina com L'ingorgo e La terrazza; nos dois casos eu não respeitei esse quadro proposto pelos historiadores do gênero. Parece-me que a forma final da commedia all'italiana, que retoma várias formas já propostas em alguns filmes de telefoni bianchi, nas comédias de Steno com Totò e Sordi, é deslanchada em três filmes realizados por Dino Risi e Mario Monicelli em questão de pouco mais de um ano, e tudo o…
Algumas pessoas vieram me pedir recomendações de comédias italianas nos últimos dias.
Acabei fazendo esta lista, com filmes que já assisti e filmes que quero assistir - nos dois casos, filmes que recomendo. Para mim inclusive.
O comum é considerar que o gênero começa realmente com I soliti ignoti e termina com L'ingorgo e La terrazza; nos dois casos eu não respeitei esse quadro proposto pelos historiadores do gênero. Parece-me que a forma final da commedia all'italiana, que retoma várias formas já propostas em alguns filmes de telefoni bianchi, nas comédias de Steno com Totò e Sordi, é deslanchada em três filmes realizados por Dino Risi e Mario Monicelli em questão de pouco mais de um ano, e tudo o que se segue realmente expande o que já estava contido em germe nesses filmes.
Quanto ao que dizem os historiadores:
«Certamente non mancano, prima del 1958 e dopo il 1980, commedie che potrebbero considerarsi per molti versi "all'italiana". Ma, a parte il fatto che si tratta di casi isolati, lo stile di questi film non è comunque lo stesso, non ha il tono inconfondibile e la compattezza di quelli delle maggiori commedie del periodo citato. Le commedie anteriori a I soliti ignoti (...) appaiono impregnate di neoralismo rosa, di cultura strapaesana, (...) quelle posteriori a La terrazza sono spesso opere anacronistiche, impacciate, realizzate con uno stile che non ha più senso se disgiunto dalle tematiche che lo avevano modellato e condotto a maturazione: frutti ormai tardivi, staccati dai rami, anche se un certo profumo si fa ancora sentire.» Enrico Giacovelli, La commedia all'italiana - La storia, i luoghi, gli autori, gli attori, i film, pp. 11-12, Roma, Gremese Editore, 1990
«Gassman, Manfredi, Sordi, Tognazzi: eccoli in ordine alfabetico i quattro moschettieri. Veramente ci sarebbe un quinto, ma in gonnella: Monica Vitti, che ha raggiunto l'apice della popolarità proprio nella commedia di costume». Callisto Cosulich, Storia di un mattatore, Cinecittà News, 4/6/2004
«Durante gli anni '70, la commedia assume colorazioni vieppiù sinistre, la risata muore nella strozza ed il lieto fine compare assai di rado. Ad una evidente ragione anagrafica (alla fine del decennio, gente come Pietrangeli, Germi o De Sica non c'è più; mentre i Comencini, i Risi, i Monicelli han superato ampiamente la sessantina), si aggiunge il clima del paese che sprofonda - lentamente ma inesorabilmente - nell'incubo degli anni di piombo», da: Tendenze, generi, opere, autori del cinema nazionale, scheda di Danila Filipponi in www.italica.rai.it/cinema/
«Mentre l'ombra della morte fa capolino nelle zingarate di Amici miei (1975) di Monicelli, Ettore Scola s'incarica di chiudere un'epoca con due superbe pellicole: C'eravamo tanto amati (1974) è sintesi mirabile di tutto ciò che la commedia italiana è stata, La terrazza (1980) pietra tombale mestamente apposta sulla medesima, senza tuttavia piangere il morto» da: Tendenze, generi, opere, autori del cinema nazionale, scheda di Danila Filipponi in www.italica.rai.it/cinema/